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Back2You in cammino sulle Dolomiti - immagine di Nada e Frank

Back2You in cammino sulle Dolomiti

Back2You in cammino sulle Dolomiti

Chi conosce Back2You sa bene che non si tratta di un semplice prodotto, ma di una scelta di stile di vita rivolta alla consapevolezza delle proprie capacità fisiche e interiori, alla consapevolezza di essere una parte integrante del mondo e della natura, e alla consapevolezza che le nostre scelte, le nostre azioni, non sono mai troppo piccole e che ognuna può fare la differenza.
L'abbigliamento Back2You è in grado di proteggere e aumentare le energie, rafforzare il metabolismo, ottimizzare e migliorare le performance, rallentare l'invecchiamento cronologico e regalare un effettivo benessere.
Questi benefici si manifestano anche in una radiosità e bellezza ritrovata, perché vedersi "bene" fa bene.
Il filosofo Ludwig Feuerbach diceva "Noi siamo quello che mangiamo". Ora che Back2You è una realtà a portata di tutti, possiamo dire: "Noi siamo quello che mangiamo e che indossiamo".

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 004

Frank, tu che hai scelto Back2You come alleato del tuo “cammino” sulle Dolomiti cosa ne pensi?

Penso che il viaggio in cammino per più giorni sia diventato un posto meraviglioso dove stare, mai uguale a sé stesso e in grado di scrivermi dentro a tal punto da guarirmi. Ecco questo sembra un passaggio poetico ma la verità è che è proprio così, e mi sento di dire che vale per tutti quelli che come me fanno questo tipo di esperienze, magari con differenti sfumature ma la sostanza è per tutti la stessa.
Camminare col proprio corpo ri-scoprendone la forza e la capacità di superare ostacoli fisici e mentali, vibrare e vivere passo dopo passo incrociando persone animali e luoghi, dialogare nel silenzio col proprio inconscio e spesso scoprire parti di sé quasi o completamente sconosciute, sentire con i sensi tutto quello che ti circonda, gli odori, i rumori, la luce, i colori, i verdi, i gialli, gli azzurri, i rossi, sentire le paure, sentire la gioia pura, respirare, ascoltare il proprio cuore, riprendersi il ritmo del giorno, dell’alba, del sole e del tramonto.
Tutto questo le prime volte è stato sconvolgente, pensa che più volte mi son chiesto “ma dov’era tutta ‘sta roba”, la verità è che ci siamo disabituati ad ascoltare ed ascoltarci, ci siamo disabituati ad entrare in contatto vero e profondo con noi stessi e con gli altri, ad accettare e godere della lentezza delle cose e del bene che tutto questo ci fa sia emotivamente che fisicamente.
Certo attraversare un territorio è meraviglioso ma anche molto faticoso, se poi hai addosso uno zaino da 10-15Kg e magari fa tanto caldo o piove lo è ancora di più, ma la cosa incredibile è che accetti anche questo perché ne fa parte e anche tu ne sei parte. E per poi scopri che ti basta poco, poche cose, pochi oggetti, poco cibo, e stai bene, stai bene lo stesso quasi fosse anche un ottimo modo per eliminare tossine e dipendenze, poi praticamente è anche così.
Questa capacità che la natura ha di metterti a nudo, come dicevo all’inizio, mi spaventava, invece adesso le sono grata perché mi accoglie e mi mostra la bellezza, infatti ho compreso che sono questo tipo di esperienze e di contatto che cerco, con la terra ma con i piedi nudi e ben conficcati in essa e con persone che sentono e vibrano a questo tipo di frequenze.
Io ho quasi sempre viaggiato da solo ma in viaggio non sei mai da solo, incredibilmente anche nei posti più remoti incontri persone simili a te con le quali è facilissimo instaurare un dialogo e dei rapporti di amicizia e di scambio, a volte neanche la lingua sconosciuta è una barriera, spesso con queste persone magari fai solo qualche decina di chilometri in compagnia e poi ti saluti per sempre, oppure con altre invece fai centinaia di chilometri e nascono amicizie e connessioni durature che neanche migliaia di chilometri di distanza mettono in crisi.
E poi scopri che ognuno è in viaggio per qualche motivo profondo perché queste scelte di viaggio non sono a caso, a volte la fine di una storia importante, a volte un lutto, a volte la ricerca di risposte che non si trovano. Quello che ti dici con queste persone sconosciute ma a te vicine durante il viaggio è spesso destinato a rimanere scolpito dentro di te per sempre, e torna fuori, e come torna fuori.
Oramai succede quasi sempre che il primo giorno mi chiedo “Che ci fai qui Frank? Perché Frank non te ne sei stato sul divano a leggere un bel libro o in riva al mare sotto un ombrellone?”, in effetti la fatica è tanta perché comunque gli allenamenti sono gli allenamenti, ma nel viaggio vero appena ti allontani dal punto di partenza sai che avrai davanti tanti giorni e tanti chilometri prima di arrivare dall’altra parte, starai scomodo, ti laverai poco e spesso mangerai e dormirai non benissimo e ad orari scoordinati. Ma subito la meraviglia del viaggio attraverso il mondo ti entra dentro, ti attraversa, ti rapisce con forza, ti prende e ti porta con sé, ti riempie gli occhi e il cuore con colori, suoni e odori che spesso non avevi mai sperimentato prima. Nel frattempo parli con te stesso, ti chiedi se va tutto bene, ti dici che non va tutto bene, ti dici che andrà meglio e… poi sai che andrà meglio, perché queste avventure sono dei pentoloni in ebollizione con tanta roba buona e sana dentro.
Poi mediamente durante l’anno mi metto da parte 3 domande complesse alle quali non so rispondere o non voglio rispondere e incredibilmente il viaggio normalmente mi da tutte le risposte che cercavo. Ovvio non posso dirti con che domande ero partito perché son molto personali, posso però dirti che questo stare soli con le proprie gambe e la propria anima in viaggio aiuta l’individuo a fare degli step e avvengono con molta facilità e serenità.

Questo che hai detto si sposa bene con la filosofia del benessere di Back2You. Back2You non è solo un marchio di abbigliamento, ma una filosofia di vita che si basa sulla ricerca dell'essenziale, sulla libertà dal superfluo, sul contatto con se stessi, sulla fiducia nelle proprie risorse, sull'abbattimento delle barriere fra dentro e fuori, e sulla visione della bellezza. Back2You propone un approccio al benessere che è basato sul rispetto del corpo e dell'ambiente. I suoi capi sono realizzati con materiali di alta qualità che durano nel tempo e favoriscono il benessere psicofisico. Back2You invita le persone a prendersi cura di sé, ascoltando il proprio corpo e i propri bisogni. Quando si iniziano a vedere i cambiamenti grazie all'uso di Back2You, è importante entrare in contatto con le sensazioni profonde e percepire i piccoli ma costanti progressi che ci fanno sentire meglio giorno dopo giorno e godersi la consapevolezza della forza e della potenza ritrovata. Siamo esseri meravigliosamente complessi e meritevoli di cura e attenzione.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 003

Belle queste sinergie vero? Dai, ora parlami del viaggio che hai fatto quest’anno!

Quest’anno ho scelto l’Italia e ho percorso a piedi con zaino, sacco a pelo e tenda, l’Alta Via numero 1 delle Dolomiti italiane partendo con il piede destro dal da lago di Bries (BZ) e arrivando col piede sinistro a La Bissa (BL), tolti i trasferimenti per andare e tornare dalla zona il viaggio è durato dal 31 luglio al 9 agosto.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 007

Come hai scelto il percorso?

Pensa che tutto è nato quasi per caso, mi spiego. Ero passato a salutare il mio amico Giuseppe nel suo luogo di lavoro verso fine gennaio, abbiamo fatto due chiacchiere nel suo ufficio, poi sbirciando sullo schermo del suo computer ho visto che aveva una pagina aperta sulla prossima maratona alla quale avrebbe partecipato, si svolgeva sulle dolomiti ed era un percorso circolare che includeva un rifugio. Il suo racconto e la meraviglia che gli leggevo negli occhi aveva acceso anche la mia profonda curiosità a tal punto che mi sono appuntato l’indirizzo del sito web che stava visitando e sono tornato a casa col “bottino”.
A quel punto è iniziato il viaggio prima del viaggio con la scoperta delle Alte Vie delle Dolomiti, ho dedicato circa due settimane fra ricerche, analisi dei percorsi e lettura di molti post per capire cosa dicevano anche altri utenti. Praticamente da subito l’interesse è andato all’Alta Via numero 1 cercando di capire lunghezze, dislivelli, terreni, meteo, animali selvaggi, insomma cercando di comprendere cosa mi sarei ritrovato a vivere lassù e quindi come mi sarei dovuto preparare ed equipaggiare visto che avevo davanti un po’ di mesi per mettere tutto in ordine.

Quindi stavi pensando di fare questo viaggio da solo?

Beh da circa 10 anni a questa parte ho sempre viaggiato da solo, una dimensione che mi piace e che mi permette di vivere un viaggio nel viaggio dentro di me, perché in fondo viaggi come questi non si fanno per vincere delle medaglie o per piantare bandierine su una cartina geografica, ma per conoscere e conoscersi, per scoprire e scoprirsi.
Quindi per rispondere alla tua domanda, sì, sinceramente pensavo di affrontarlo da solo, ma il destino ha voluto che una decina di giorni dopo telefonando a Giuseppe, ringraziando per il consiglio e raccontandogli cosa avrei voluto fare, mi ha passato il contatto di un amico comune che gli aveva manifestato interesse per un viaggio simile, quindi anche in questo caso ho raccolto “il dato” e l’ho portato a casa perché sentivo che questo viaggio era meglio farlo in due.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 001

Hai sempre fatto viaggi di questo tipo, o meglio ci sarà pure stato un click ad un certo punto della tua vita?

Tutto è iniziato una decina d’anni fa con il Camino di Santiago di Compostela, una di quelle esperienze che ti scuote l’anima e ti eleva ulteriormente la percezione dei sensi, ti cambia le unità di misura dello spazio e del tempo, ti allontana dalla “vita di plastica” e, da certi punti di vista, ti fa sentire ancora più solo, ma più forte. Per mia esperienza ma non solo, quando fai un viaggio del genere non riesci più a smettere e non vedi l’ora che arrivi il momento per rimetterti in viaggio.
A distanza di tutti questi anni lo considero ancora il viaggio dei viaggi, premetto che sono agnostico e questo lo dico perché non bisogna immaginare quel viaggio come un viaggio di fede. Quel percorso ha una sua magia, una sua energia, forte, passa in posti incredibili della Francia e della Spagna che in alcuni momenti mi hanno ricordato l’Italia degli anni ‘70, quasi fuori dal tempo. E’ un viaggio per tutti e lo consiglio soprattutto a tutte quelle persone che per qualche motivo sono in crisi con se stesse e/o stanno cercando delle risposte ma non sanno da che parte iniziare. E’ un cammino che ti libera la vita.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 008

Per curiosità, ma prima cosa facevi?

Prima di quel viaggio andavo in vacanza un po’ come tutti, nel senso che noleggiavo un alloggio in zona turistica e ci passavo una decina di giorni. Adesso quel tipo di approccio mi è distante anni luce e non riesco più ad immaginarmi in una situazione simile, mi annoio solo al pensiero di stare in un posto per tanti giorni, non ci trovo quasi più un senso. Poi probabilmente non avrei nulla da raccontare a me e ai miei amici, non fa più per me, almeno in questo momento della mia vita.

Prima di parlare più approfonditamente del viaggio sulle Dolomiti mi accenni di qualche altro viaggio intrapreso in questi anni?

Dunque, l’anno scorso son stato in Irlanda nella zona sud-ovest, ho attraversato un territorio immenso e quasi disabitato, con contesti naturali molto diversi dai nostri, tantissimo verde ovunque, mille sfumature di verde per l’appunto, poi tanta acqua ovunque, laghi e poi torba, la torba è stata per me una scoperta, molto complicato camminarci perché sprofondi nel fango e nell’acqua, poi enormi spazi dove incontravo quasi solo quadrupedi. E’ sicuramente stata un’esperienza bella ma difficile soprattutto per il clima, in pratica pioveva sempre, ma alla fine mi è piaciuta tantissimo per questi vasti territori dove sei a tu per tu con la natura e basta, però non è un viaggio per tutti, nel senso che bisogna avere un po’ di esperienza e poi emotivamente bisogna essere molto stabili perché è molto facile in mezzo alla nebbia e a tutta quell’acqua dall’alto e dal basso perdersi d’animo e andare in crisi quando invece serve grande fermezza.
Due anni fa invece mi son fatto la Francigena Toscana partendo da nord verso sud. Quei territori li avevo già girati in moto e macchina in altre occasioni, ma a piedi ho visto cose e bellezze incredibili ed invisibili ai non-camminatori, un territorio dalle mille sfumature di giallo, e… la cosa che mi ha più colpito, è stato quando arrivando dal bosco da nord sono entrato a Vignoni Alto e uscendo dalla porta di quello che rimane della fortezza posta sopra la collina mi si è parata davanti tutta la Val d’Orcia, uno spettacolo da togliere il fiato. E’ naturale soprattutto d’estate che quasi ogni foto che scatti della toscana sia una cartolina, perché tutto ha un sapore antico e ondulato e i colori e il clima sono fantastici. E’ un viaggio mediamente impegnativo ma mi sento di dire quasi per tutti.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 006

Ma tornando alle Dolomiti, come si organizza un viaggio di questo tipo?

Confesso che non ero mai stato per un periodo così lungo oltre i 2000 metri quindi da questo punto di vista anche per me il viaggio in quota rappresentava una novità.
Da subito mi son detto che per questo viaggio volevo fare una cosa diversa dal mio “viaggio solitario tipo”, ho quindi immediatamente accettato la proposta di Giuseppe e ho fatto squadra con Gianpiero, l’amico comune del quale mi aveva passato il contatto. Con Gianpiero abbiamo cominciato ad analizzare per bene i percorsi sfruttando anche le tracce gps di altri utenti e i loro commenti, poi abbiamo analizzato i materiali (zaino, imbracatura, corda, moschettoni, abbigliamento, scarpe, cibi, sacco a pelo, tenda, borraccia, gps, app, kit pronto soccorso, giacca, ecc), poi la preparazione alla quale volevamo e dovevamo sottoporci, ci siamo tesserati CAI e abbiamo fatto un’assicurazione in caso d’incidente per quel tipo di zone remote e abbiamo raccolto informazioni tecniche incontrando anche persone preparate del CAI per l’uso di imbracatura, corda e moschettoni e preparate per eventuali incontri con animali selvaggi.
Nella tracciatura gps del percorso ci siamo presi solo alcune piccole “licenze poetiche”, dribblando alcuni passaggi alpinistici e scegliendo altri sentieri, questo perché non ci sembrava il caso di giocare con la sorte e quindi con la vita in alcuni passaggi alpinistici per i quali non avevamo ne esperienza ne preparazione specifica.
Nel frattempo nei weekend programmavamo e percorrevamo sentieri di colline, pre-alpi e alpi venete e trentine per prepararci fisicamente e mentalmente, infatti non erano tanto i chilometri che ci preoccupavano, ma erano soprattutto i dislivelli, il peso dello zaino e i terreni a volte molto sconnessi e viscidi che dovevamo superare.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 002

Come si sceglie uno zaino per un viaggio di questo tipo?

A me personalmente piace avere uno zaino capiente e pieno di tasche e zone varie per infilarci separatamente tante cose in modo da non dover ogni volta rovesciare tutto se devi prendere qualcosa di specifico, inoltre preferisco avere quasi tutto dentro allo zaino così mantengo l’ordine delle cose e se piove so che è tutto lì dentro e coprendo lo zaino copro tutto. Per questo viaggio avevo un 70+10 litri ed era bello pieno tanto che sulle spalle avevo 14Kg + altri 2-3kg a seconda di quanta acqua e cibo caricavo.

E dell’abbigliamento Back2You che mi dici, com’è vi siete trovati?

L’abbigliamento Back2You è stato una bella sorpresa, sia la tua disponibilità a diventare partner tecnico del viaggio che la disponibilità dei 4 kit che ci hai fornito ossia: leggings + maglia + bandana.
Come ben sai non era la prima volta che indossavo i vostri prodotti, infatti porto regolarmente i vostri boxer che sono confortevolissimi e le magliette che sono leggere e delicate sulla pelle anche per un uomo. Questa però era la prima volta che indossavo capi Back2You in un’impresa tecnica e molto impegnativa. Devo dire che son rimasto sorpreso di tante piccole e grandi cose: il comfort, la tenuta della temperatura corporea, la leggerezza, il fatto che malgrado le infinite sudate i capi non puzzassero, la lavabilità e rapidità di asciugatura e la robustezza del tessuto che fra ramaglie e pietre ne ha viste di tutti i colori ma se l’è cavata molto bene. Tutti questi dettagli in quota, potendo avere con sé pochissime cose, perchè il peso sulle spalle va limato al grammo, sono sicuramente un plus. Per il colore dei capi avevamo scelto insieme il bianco perchè in alcune zone delle Dolomiti è presente una zecca molto piccola e di colore nero, così con i capi bianchi diventava subito visibile ed eliminabile.
Poi devo confessarti che io e mia cugina Nada tutti vestiti di bianco e con i loghi Back2You facevamo proprio un bel figurone.

Allora possiamo affermare che Back2You è anche l'abbigliamento perfetto per imprese sportive impegnative?

Si si confermo, è così, ha superato brillantemente la prova.

Ci sono stati imprevisti?

Ovviamente sì e uno anche molto importante perché piombato sul progetto prima della partenza.

Cioè cosa è successo?

La preparazione stava andando a meraviglia, nel senso che eravamo in formissima e gli zaini pesantissimi erano pronti con tutto quello che sarebbe servito per i dieci giorni di viaggio, quando circa a metà luglio, quindi a 15 giorni dalla partenza, la mattina mi chiama al telefono Gianpiero dicendomi che la sera prima era scivolato in moto e si era procurato una forte contusione al ginocchio sinistro, ma di non preoccuparmi perché il pronto soccorso gli aveva detto che era solo una botta.
Il 31 luglio era vicino, per circa 10 giorni abbiamo sperato che il ginocchio si rimettesse ma purtroppo ulteriori esami hanno evidenziato dei danni non recuperabili in tempi così brevi. Dopo un attimo di disorientamento, non mi sono perso d’animo, ho quindi deciso che sarei partito da solo, anche se la cosa avrebbe reso tutto più complicato e pericoloso. Il CAI sconsiglia di viaggiare in montagna da soli, in effetti basta una caviglia slogata in mezzo al nulla o in un sentiero poco battuto per trasformare una semplice camminata in un incubo per non dire una tragedia.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 010

E quindi poi cosa è successo?

La sorpresa me l’ha fatta mia cugina Nada, che si è proposta come compagna di viaggio 3 giorni prima della partenza. Mia cugina Nada è una persona con un animo solare, una donna bella con un sorriso stupendo, ama camminare e ama gli animali e la natura in genere, io e lei siamo molto vicini nello spirito quindi quando mi ha fatto la proposta mi si è stampato in viso un sorriso incredibile di gioia perché sapevo che lei si fidava di me e io di lei e che quindi assieme saremmo stati una super squadra. Ovviamente non aveva fatto nessuna preparazione anche se lei a camminare e in montagna ci andava da sempre. La partenza era il lunedì, quindi il sabato l’ho portata con me sulle prealpi a camminare con lo zaino zavorrato perché si facesse un’idea anche se vaga di quello che avrebbe affrontato fisicamente e devo dire che son rimasto piacevolmente sorpreso dal coraggio e dalla tenacia di quella donna. Domenica abbiamo fatto un giro dei negozi per prendere quello che le mancava integrandolo con alcuni oggetti in prestito da Gianpiero che invece era a casa con le stampelle.
Di mio sapevo che mia cugina Nada era una forza della natura, ma sapevo anche che era anche molto emotiva perché è una persona profonda e quindi di fronte alla bellezza del territorio attraversato era facile emozionarsi e perdere la concentrazione sui passi e quindi sulla sicurezza.

Bene, finalmente parliamo del viaggio, quindi poi la partenza?

Il 31 luglio siamo partiti, il feeling fra me e Nada era ottimo e rilassato, non c’era nessuna forma di competizione ma solo meraviglia per le meraviglie che incontravamo, e malgrado la fatica e il meteo un po’ ballerino per tutto il viaggio ce la siamo cavata egregiamente. Senza farmi notare ho sempre controllato Nada affinchè tutto andasse bene e non ci fossero incidenti. Devo ammettere però che è stata fortissima e lucidissima, pur godendosi il viaggio, i panorami, l’amicizia e le lunghe chiacchierate che ci siamo fatti sul senso della vita.
Il gps della Garmin ci ha guidato bene quasi ovunque, cose belle ne abbiamo viste talmente tante che abbiamo portato a casa circa 500 foto e circa 500 video che danno l’idea di quanto ricco di emozioni è stato questo viaggio.
Ci son state salite epiche come quella al Lagazuoi, laghetti in quota pazzeschi come quello del Coldai, e poi ghiaioni e paesaggi lunari da togliere il fiato, boschi silenziosi e ruscelli impetuosi e rumorosi, incontri con scoiattoli e meraviglia delle meraviglie l’altopiano di Mondeval che mi ha proprio rubato tutta l’anima, nessuna parola può descriverne la bellezza, solo le foto o la visione live possono.
Alla fine siamo tornati a casa stanchi, sporchi e dimagriti, ma con negli occhi, nel cuore e nell’anima una luce, dei dettagli e dei colori diversi, molto più forti e contrastati di prima, e di questo ci sentiamo ricchi e fieri. E in un certo senso siamo tornati a casa ancora più cugini di prima, perché questo tipo di viaggi e di condivisione rafforza i legami affettivi ed umani di qualsiasi natura siano.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 005

Come avete fatto per mangiare e dormire?

Per mangiare, sopra ad una certa quota puoi solo organizzarti con i rifugi o con le malghe, non ci sono i market, quindi ci siamo fermati a mangiare in questi posti trovati o prenotati sul percorso, ovviamente avevamo anche delle riserve di barrette e mandorle e delle cose al sacco spesso comprate nei rifugi stessi. Io in particolare avevo sempre un piccolo thermos con del caffè caldo perchè non si sa mai che ti trovi in mezzo al nulla e scende la temperatura.
Per dormire avevamo prenotato alcuni rifugi mentre altre notti le abbiamo passate in tenda. Io ho una bellissima tenda professionale, piccola ma leggera e molto sicura, diciamo che per due persone è molto stretta, ma con Nada abbiamo deciso di usarne e portarne solo una per risparmiare sul peso. Siamo stati un po’ più scomodi ma 2kg in meno fanno la differenza. La tenda comunque la trasportavo io ;) ma è importante sottolineare che conviene comunque avere una tenda con sé anche se si sono prenotati tutti i rifugi, perchè in montagna il meteo o la stanchezza possono cambiare i piani di viaggio e quindi avere un back-up per la notte è molto consigliato.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 000

Uno si immagina la montagna come un luogo serio e basta, ci son stati momenti “comici” fra te e Nada?

Beh c’è stata la faccenda “pipì” di Nada. Molto spesso Nada mi chiedeva di fare pausa pipì, all’inizio la cosa rompeva un pò il ritmo, poi visto che dovevo documentare con tante foto e video l’ambiente, i colori e i suoni, alla fine la pausa pipì di Nada aveva creato giusto giusto gli spazi per ragionare sulle inquadrature e sulla ripresa ravvicinata audio della natura, e… anche per un controllo del percorso sul gps. Poi da un certo punto in poi, quando vedevo cose belle e significative da riprendere, chiedevo a Nada se avesse bisogno di far pipì così avevo la scusa per fermarmi per foto e video.
Altra fase divertente è stata in alcune tappe dove per qualche giorno non siamo riusciti a lavarci o comunque a fare delle docce decenti, mi ricordo che una sera in tenda ci siamo vicendevolmente annusati le ascelle per capire se puzzavamo, e siamo arrivati alla conclusione che non puzzavamo oppure puzzavamo della medesima puzza che quindi non potevamo sentire ;)

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 012

Parlavi di gps, spiegati meglio, come ci si orienta in viaggi simili?

Dipende da percorso a percorso. Ci sono viaggi ben segnalati tipo il Camino di Santiago dov’é impossibile sbagliare, ci sono poi territori dimenticati da Dio e dagli uomini come la verde Irlanda dove effettivamente maps di google non basta e conviene quindi dotarsi di strumenti gps professionali o mappe topografiche. Io ad un certo punto dei miei cammini ho deciso che volevo uno strumento molto potente, preciso ed affidabile e quindi ho investito in un prodotto professionale della Garmin che mi ha permesso di progettare meglio i viaggi e anche di godermeli di più perché è come avere con se un “amico” che conosce le strade di quasi tutti i posti del mondo e in caso di interruzioni naturali del percorso o cambi repentini del meteo ti permette di valutare eventuali alternative riprogrammando il percorso quasi in tempo reale. Inoltre integra l’eventuale possibilità di chiamare i soccorsi dove non c’è segnale cellulare perché lo fa via satellite, e questo non è poco.

Quale é la parte del corpo da tenere più sotto controllo?

Corpo e mente devono stare bene durante tutto il tempo in un viaggio di questo tipo, infatti col tempo si impara a non farsi prendere dall’ansia in caso di difficoltà, perché è importante essere lucidi e con meno acciacchi possibili. Quindi per esempio l’abbigliamento deve essere ben gestito, il peso deve essere limato al grammo senza però far mancare nulla alle necessità del viaggio.
Ma la parte del corpo che va maggiormente controllata e coccolata sono i piedi: a fine giornata io li controllo sempre per bene, verifico se ci sono zone arrossate o comunque in sofferenza, se ho dei dubbi metto un cerotto di protezione per evitare che si formino bolle, poi uso olio di cocco biologico e li massaggio per qualche minuto ogni sera prima di dormire così li ammorbidisco e allo stesso tempo sciolgo il più possibile eventuali tensioni accumulate con la fatica della giornata. Ecco quindi si impara anche a prendersi cura di sé con gesti semplici ed ad ascoltare eventuali punti di sofferenza fisica.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 011

Ti sono capitate delle situazioni pericolose con animali selvaggi?

A dir la verità non mi sono mai sentito in pericolo anche incontrando animali selvaggi, c’è da dire che per quanto possibile mi sono sempre informato prima su eventuali comportamenti da tenere e su che tipo di animali c’erano nelle zone che avrei attraversato. Poi dobbiamo sempre tenere a mente che siamo noi gli intrusi in quei territori quindi dobbiamo tenere dei comportamenti di non-disturbo, bisogna chiedere permesso ed entrare in punta di piedi.
In questo tipo di viaggi è abbastanza naturale incontrare animali da pascolo, ma normalmente non sono loro il vero problema, bisogna invece stare attenti ai cani che controllano il pascolo cercando di non invadere il loro territorio che ovviamente vorranno istintivamente difendere. Mentre per esempio i lupi sono molto diffidenti e normalmente se ne scappano via dagli umani, ai cinghiali basta lasciare perfettamente libero il passaggio quindi basta stare ai lati della strada ed immobili, mentre con gli orsi non ho mai avuto il piacere dell’incontro e spero di non avere mai questa fortuna!
Però sulle dolomiti mi preoccupavano di più le zecche ed ecco perché per quelle abbiamo sempre tenuto un abbigliamento a pantaloni lunghi e maglie con maniche lunghe e tutto di colore bianco, questo perché le zecche sono piccole e nere e quindi si sarebbero potute individuare subito e sbattendole altrove dai vestiti. Poi per esempio le vipere tendono ad essere un po’ “rinco” e in mezzo ai sentieri la mattina presto perché hanno bisogno del calore che han perso durante la notte, quindi bisogna essere molto più attenti alle prime luci dell’alba a dove si poggiano i piedi, ma anche di vipere nessuna traccia.

L'avventura sulle Dolomiti di Back2You - immagine 009

E del logo ZERO2DOLOMITI che mi dici?

Oh si, per questo viaggio ho creato un logo e uno slogan “ZERO2DOLOMITI | È una meraviglia!” perché mi piaceva l’idea di aver formato una squadra con un progetto di viaggio con una sua identità e personalità.
“ZERO2DOLOMITI è il viaggio, è il progetto, è il desiderio, è il bisogno, è la parabola del cammino di due amici, che da zero, in un momento zero della loro vita, ad una quota zero, decidono di superare le montagne perché bisogna andare avanti, bisogna andare oltre e vivere il qui e ora! È un viaggio interiore, non di conquista ma di conoscenza, la forte ricerca di un nuovo equilibrio spirituale per innalzare il confine della propria consapevolezza, vedere e vedersi dall’alto, scrutare e scrutarsi da sopra le nuvole, respirare e stare in silenzio. È un viaggio nella bellezza assoluta della montagna in totale sostenibilità.
Il logo di ZERO2DOLIMITI è un insieme di significante e di significato, di suono e di immagine, di caratteri e di senso: ZERO è il punto di partenza, è il punto rispettoso di osservazione, è il punto di coscienza, è il vuoto e il pieno, è l’impatto zero sull’ambiente naturale; 2 sono gli uomini, sono gli amici, sono le anime, è la direzione; DOLOMITI sono la meraviglia, sono l’emozione, sono la madre, sono la potenza, sono i sentieri dove ogni passo va conquistato.”

E adesso cosa stai tramando?

Si, questa domanda mi piace tantissimo! A questo viaggio ho voluto legare un libro che sto ultimando e che uscirà a dicembre di quest’anno dal titolo “LA DONNA DI FANES”, quindi rimanete sintonizzati perché sarà una meraviglia ;)

Per concludere, in poche parole come riassumeresti questo tuo ultimo viaggio sulle Dolomiti?

In poche parole è impossibile perchè ognuna di queste è legata a tanti momenti e luoghi, ma ci provo lo stesso: sogni, suoni, silenzi, profumi, albe, tramonti, sole, acqua, pioggia, fiumi, laghi, cascate, ruscelli, boschi, alberi, erba, radici, nebbia, vento, cieli, valli, cime, forcelle, rocce, ghiaioni, nuvole, neve, grandine, prati, grigi, azzurri, rossi, gialli, rosa, viola, freddo, caldo, fango, fulmini, pensieri, parole, fame, sonno, tenda, zaino, sacco a pelo, cuore, animali, persone, anime, passi, passi infiniti, infiniti, infiniti infiniti.

1000 sfumature di nuvole | Alta Via delle Dolomiti numero 1 | ZERO2DOLOMITI

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